Gramsci e il jazz
di Franchini, Roberto
Nei “ruggenti anni Venti” la musica jazz irrompe nel ritmo compassato della vecchia Europa, abituata al passo di valzer. Quella sinfonia dell’irrequietezza, di sottane corte e gambe in aria, che Joséphine Baker trasforma in selvaggia seduzione, si presenta agli osservatori e ai critici come un’orgia di suoni e movimenti, evasione e irrazionalità. Gramsci dedicò al jazz solo appunti occasionali che, finora inediti, sono qui analizzati: egli temeva una società massificata, consumista, semplificata, meccanizzata, dove il jazz si intrecciava con le fabbriche tayloristiche e le città americane popolate di grattacieli. Una visione capace di oltrepassare la musica e scorgere, al di là del ritmo trascinante, la reale dimensione sociale.
- Casa editrice Bibliotheka Edizioni
- Anno di pubblicazione 2024
- Numero di pagine 72
- ISBN 9788869349232
- Diritti stranieri Giulia Chinellato, giulia.chinellato@bibliotheka.it
- Ebook 9788869349249
- Prezzo 12.00
Franchini, Roberto
Roberto Franchini, giornalista, scrittore e saggista, è stato direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna, presidente della Fondazione Collegio San Carlo di Modena e del Festival filosofia. Di recente ha pubblicato Il secolo dell’orso (Bompiani), Prigioniero degli altipiani (La nave di Teseo) e L’ Ultima nota. Musica e musicisti nei lager nazisti (Marietti 1820).
