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21 Settembre 2021

In taverna con Shakespeare

In taverna con Shakespeare

“L’orso bianco”, “Il leone rampante”, “Il cigno”, “La mitria”, “La sirena”, sono alcune delle innumerevoli taverne che esponevano le loro insegne nella Londra del XVI e XVII secolo. Al loro interno, bevendo sherry, vino di Madera e birra, magari accompagnati da uova o da un piatto di acciughe, non sedevano solo uomini di fatica e donne di malaffare, ma gruppi di letterati, autori di teatro che trasformavano le locande in vere e proprie sedi di “club letterari”: “La mitria” era la base dei classicisti, per esempio, e “La sirena” la tana della più moderna scuola eufuista e, talvolta, le dispute si trasferivano davanti ai rispettivi locali e venivano risolte con il filo della spada, invece che in punta di penna. Tra di loro un giovane autore di provincia, appena trasferitosi a Londra, faceva il suo debutto: era William Shakespeare che, di lì a poco, proprio osservando gli ambienti e i protagonisti, avrebbe creato il più celebre principe delle taverne di tutta la letteratura, John Oldcastle, alias Falstaff. In taverna con Shakespeare di Roberto Carretta è come un banchetto, vero e proprio topos nelle opere del bardo di Stratford, occasione per consumare vendette, ordire trame, affinare strategie dinastiche e amorose, e che solitamente è il momento centrale dell’intreccio, scenario iniziale e conclusivo di molte vicende.

  • Casa editrice Il leone verde
  • Anno di pubblicazione 2005
  • Numero di pagine 84
  • ISBN 9788887139747
  • Diritti stranieri Anna Spadolini
  • Ebook Disponibile
  • Prezzo 10

Roberto Carretta, laureato in Filosofia dell’Arte, ha tradotto e curato La condizione umana, l’ultimo ciclo di conferenze tenuto dallo scrittore e saggista Aldous Huxley, e la biografia Nietzsche in Italia di Guy de Pourtalès.

In taverna con Shakespeare
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