Quando Mussolini non era il duce
di Gentile Emilio, Gentile Emilio, Gentile Emilio
Una ricostruzione controcorrente da uno dei più importanti storici italiani. La storia di un Mussolini per molti aspetti sconosciuto: non rivoluzionario, non anticapitalista, e neppure «duce»: un politico isolato, che si autodefinisce «avventuriero di tutte le strade». E che tre anni dopo, con spregiudicatezza, è pronto a rinnegarsi pur di conquistare il potere.
«La storia, opera dell’uomo, talvolta compie salti catastrofici improvvisi e imprevedibili.»
A marzo del 1912, il ventinovenne Benito Mussolini è solo un marxista di provincia. Appena quattro mesi dopo irrompe sulla scena nazionale, a capo della corrente rivoluzionaria che conquista la guida del partito socialista. Nei mesi successivi, come direttore dell’«Avanti!», è idolatrato dalle masse. Ma nell’autunno del 1914 sostiene l’intervento nella Grande Guerra: allora, in pochi giorni, perde ogni sostegno e viene bollato col marchio del traditore. Quando fonda i Fasci di combattimento, nel marzo del 1919, raduna poche centinaia di affiliati: quel fascismo è un movimento rumoroso ma marginale. Nelle elezioni politiche di novembre, infatti, Mussolini prende meno di cinquemila voti, e ha la tentazione di abbandonare la politica.
- Casa editrice Garzanti
- Anno di pubblicazione 2020
- Numero di pagine 390
- ISBN 9788811607731
- Diritti stranieri claire.sabatiegarat@italianliterary.com
- Diritti stranieri venduti francese (Éditions Certamen)
- Ebook www.ibs.it
- Prezzo 20.00 €
Gentile Emilio, Gentile Emilio, Gentile Emilio
Emilio Gentile (1946) è uno storico italiano specializzato nell’ideologia e nella cultura del fascismo e un professore all’Università Sapienza di Roma. È considerato fra i massimi storici italiani del fascismo.Tra le sue ultime pubblicazioni: E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma (2012) e Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo. Storia illustrata della grande guerra (2014).
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